Discoteche: riapertura prevista per il 1 luglio

Le discoteche potranno ripartire dal 1° luglio, con green pass e protocolli di sicurezza differenziati per locali all’aperto e al chiuso. È l’intesa raggiunta a Roma martedì 8 giugno  dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, e Maurizio Pasca, presidente della Silb-Fipe, il sindacato italiano dei locali da ballo (associazione di categoria della Confcommercio), che nei prossimi giorni metteranno nero su bianco un protocollo da sottoporre al Comitato tecnico scientifico per la riapertura dei locali del «mondo della notte», fermi da 15 mesi per la pandemia. Primi a chiudere il 23 febbraio 2020, ultimi a ricominciare. E ultimi anche nell’agenda di Governo, che a poco meno di un mese dall’ultimo Decreto riaperture non aveva ancora sciolto le riserve su un settore che in Italia vale 2 miliardi di fatturato e occupa 100 mila addetti. Nella Granda, sono oltre 500 per una ventina di discoteche e sale da ballo sia al chiuso che all’aperto. Nel periodo di stop, si calcola che abbiano registrato una perdita complessiva di 18 milioni di euro.

Dal vertice di martedì 8 giugno al ministero della Salute sono state delineate le regole per tornare in pista. A partire dall’ingresso solo con green pass, un certificato che attesti la vaccinazione, anche con la sola prima dose, 15 giorni prima; oppure un attestato di avvenuta guarigione non più vecchio di 6 mesi, o ancora un tampone anche rapido eseguito 36 ore prima. Idea che non piace molto ai gestori, perché rischia di creare una forma di «discriminazione» tra chi si è già vaccinato e chi no. Più stringenti le misure per le discoteche al chiuso, dove la capienza dovrebbe essere limitata in rapporto ai metri quadri di superficie. Niente mascherina per ballare (il distanziamento è giudicato «impossibile» da sottosegretario e gestori), ma si dovrebbe indossare nelle fasi più affollate di ingresso o uscita, quando si è in fila al bar o al guardaroba. Previsto anche l’acquisto online dei biglietti, riservati ai soli possessori di uno dei tre attestati del green pass, e che saranno anche nominativi, per consentire l’eventuale tracciamento dei presenti in caso qualcuno risultasse positivo dopo la serata.  

La presidente provinciale del Silb-Fipe, Federica Toselli, contitolare dell’Evita a Cavallermaggiore: «Buona notizia, ma prevedo grosse difficoltà nei controlli con il green pass. Diventeremo degli “sceriffi”, con il rischio che tanti giovani preferiscano ritrovarsi alle feste in casa o sulle piazze, in maniera forse più economica, ma molto meno controllata e sicura. Il settore deve però ripartire e al più presto, altrimenti tante aziende moriranno». 

Nel link l’articolo completo di “LA STAMPA”


ARTICOLO LA STAMPA

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